È abbastanza frequente che il concetto di programmazione e strategia venga associato a una sfera prettamente finanziaria, frutto di valutazioni complesse, considerato utile soltanto in contesti aziendali strutturati e di importanti dimensioni.
In realtà, come ricordiamo in MBS- Mind Business School, la strategia è qualcosa di naturale da cui nessuna impresa può prescindere ma che frequentemente, in particolare quando le dimensioni aziendali sono contenute, non viene esplicitata: resta nei pensieri dell’imprenditore o delle figure di riferimento all’interno dell’organizzazione aziendale.
Facciamo un esempio: la direzione commerciale non può operare senza aver ben chiaro come operare nel mercato di riferimento, così come il responsabile di produzione non può produrre un bene di valore se non ha chiari i processi su cui deve porre attenzione, l’imprenditore non può guidare la propria azienda senza aver chiaro DOVE vuole andare, CON CHI vuole andare e IN QUANTO TEMPO ci vuole arrivare.
La condivisione delle mete è di fatto la definizione stessa della strategia aziendale. Individuare la meta dell’azienda, avere chiaro l’obiettivo, e successivamente identificare le azioni che pensa sia necessario intraprendere per raggiungerla. In corso d’opera occorrerà cercare di seguire il più possibile la rotta delineata, verificare le azioni intraprese e valutare eventuali aggiustamenti.
La meta, il punto di arrivo, al contrario non cambia salvo che non sopraggiungano cambiamenti e condizioni esterne o interne così profondi e irreversibili da suggerire una ridefinizione sia della strada da percorrere sia della meta finale.
Come abbiamo visto sono tre i momenti che costituiscono il processo di pianificazione:
- La concezione della meta
- L’individuazione delle azioni che porteranno al raggiungimento della meta
- La valutazione della strada che si sta percorrendo.
Nel concepire le mete, l’imprenditore, oltre a valutare le caratteristiche della propria azienda, i propri punti di forza e il valore aggiunto che i beni offerti posso produrre, deve dare una scadenza al proprio obiettivo: “tra un anno” “in sei mesi” “tra due anni”. Nella scuola per imprenditori MBS in OSM insegniamo a scrivere le proprie mete al tempo presente dell’indicativo e con una scadenza ben precisa. Questo per dare un carattere reale alla meta, che altrimenti sarebbe solo un sogno.
Successivamente, dopo aver chiara la meta, il passaggio fondamentale è la condivisione della meta, degli obiettivi, della strategia, con la propria squadra di collaboratori. Questo gradino è sempre più sottovalutato e a volte temuto, per timore che i nostri uomini non siano d’accordo. Ma come potrebbe qualcuno che collabora con noi essere contro le nostre mete? La condivisione è anche un momento per ridefinire tempistiche e realizzazione degli obiettivi, siccome un occhio esterno può dare una visione diversa.
Così insieme si decide le azioni da intraprendere, la strada da percorrere e con chi percorrerla. L’ultimo punto è anch’esso molto importante: bisogna chiedersi se si è allineati, se la strada che si sta percorrendo porti sempre alla meta prefissata.
Solo in questo modo ogni risorsa nella quotidianità sarà capace di prendere ogni decisione operativa, anche la più piccola, in modo da garantire la via più efficace ed efficiente per conseguire la visione di lungo termine.